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Era necessario l'evento tragico dell'11 settembre perché l'uomo comprendesse la necessità di guardare all'altro in modo diverso? Percorrere il dialogo interreligioso impone come condizione preliminare quella di "mettersi nelle scarpe dell'altro" non per rinunciare alla propria fede né per omologarla ad altre, anzi. Emerge l'atteggiamento del credente, di colui che sa che nell'altro, chiunque esso sia e qualunque fede abbia (se ne ha una), si è ripetuto lo stesso miracolo cui ne ha beneficiato: l'amore di Dio.